Distrazione interumana?

NO, NON UNA DISTRAZIONE. MA UN OMICIDIO.




In Italia l'abbandono è vietato i sensi dell'art. 727 del codice penale[6], che al primo comma recita:

"Chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l'arresto fino ad un anno o con l'ammenda da 1.000 a 10.000 euro".



La ratio legis per questa norma è stata rinvenuta da parte della dottrina nella tutela del sentimento umano, che è offeso dal maltrattamento o abbandono degli animali, e dal Consiglio di Stato[7] nella diretta tutela, «adeguata all’evoluzione dei costumi e delle istanze sociali», degli animali «da forme di maltrattamento, abbandono ed uccisioni gratuite in quanto esseri viventi capaci di reagire agli stimoli del dolore».

La Dichiarazione universale dei diritti dell'animale sancisce all'art. 6[8] che «L'abbandono di un animale è un atto crudele e degradante».

Inoltre, secondo il Ministero della Salute italiano, «chi abbandona un cane, dunque, non solo commette un illecito penale (Legge 20 luglio 2004, n. 189), ma potrebbe rendersi responsabile di omicidio colposo»[9], quando gli animali abbandonati provocassero incidenti stradali mortali.


Lo stesso dicastero, a proposito delle ragioni dell'abbandono, esorta ad una più accorta gestione della fertilità dei propri animali d'affezione, cioè ad «operare un’attenta gestione della vita riproduttiva del proprio animale, per non incrementare il numero degli abbandoni determinati da cucciolate indesiderate e di difficile collocazione»[10].




3 MARZO 2013

ROMA - La notte era diventato impossibile dormire per gli abitanti di Fonte Martino, frazione di Cervara di Roma, sonno che era continuamente disturbato da abbai e lamenti di numerosi cani. E’ grazie alle segnalazioni dei vicini che i carabinieri della Stazione di Arsoli hanno scoperto un canile abusivo situato in un terreno non lontano dal centro abitato e lo hanno sequestrato.

Quando i militari dell’Arma sono intervenuti hanno perquisito la struttura, gestita da un 48enne di nazionalità greca, trovando 13 cani di razza “Pastori del Caucaso” tra cui 2 cuccioli. Nel corso dell’operazione i Carabinieri hanno constatato la brutalità e l’efferatezza del custode che, oltre a maltrattare gli animali facendogli mancare il cibo, aveva sottoposto i due cuccioli ad interventi di conchectomia (taglio delle orecchie) ed uno a caudotomia (taglio della coda).

Quando i Carabinieri sono intervenuti, hanno notato le ferite dei cuccioli non ancora cicatrizzate, frutto di interventi chirurgici eseguiti con metodi illegali. Tutti i cani sono stati affidati al servizio veterinario della A.S.L. RM/G, intervenuta sul posto insieme ai militari, e trasportati presso il canile “La Casa di Tobia” di Palestrina (RM), dove ora finalmente possono godere delle amorevoli cure dei veterinari e di un trattamento adeguato.

Lo straniero è stato denunciato a piede libero dei Carabinieri della Compagnia di Subiaco con l’accusa di maltrattamento di animali e disturbo del riposo delle persone, tutte imputazioni di cui risponderà ai magistrati della Procura di Tivoli. (Il Messaggero)

Nessun commento:

Posta un commento